Casa Passiva | Blog Gilardoni Corporate

Casa passiva: in Europa è realtà

Che cos'è e come funziona la casa passiva?

Che cos’è una casa passiva?

La definizione “casa passiva” deriva dal tedesco Passivhaus e sta a indicare una casa che copre la maggior parte del fabbisogno di climatizzazione interna grazie a dispositivi passivi, necessitando quindi di impianti a potenza molto ridotta. Una casa passiva ha un limitato bisogno (o addirittura nessun bisogno) di ricorrere al riscaldamento classico.

Insomma, impatto ecologico ridotto e comfort elevato grazie a un’attentissima progettazione.

Sembrerebbe un miraggio, ma ciò è possibile ed è stato realizzato.

Come funziona una casa passiva?

La casa passiva è studiata appositamente per conservare al massimo il calore interno: ciò è possibile solo con ottimi materiali costruttivi e un ottimo progetto. Il bilancio energetico tende insomma al pareggio.

Gli accorgimenti su cui un progetto di questo genere lavora sono:

  • Isolamento termico, che si ottiene grazie a un materiale per la coibentazione particolarmente spesso, posizionato all’esterno dell’edificio e non, come normalmente avviene, all’interno. Anche il tetto viene coibentato. I materiali utilizzati (tradizionali come pietra o calcestruzzo o specifici, di nuova invenzione) fungono da accumulo di masse di calore, ovvero assorbono calore nelle stagioni calde e lo rilasciano nelle stagioni fredde.
  • Il calore interno prodotto dalla luce naturale, ma anche dagli esseri umani e dagli elettrodomestici, viene preservato e va a compensare le perdite di calore dovute all’involucro.
  • Nei lati esposti al sole vi sono grandi finestre con triplo vetro: lasciano entrare la luce solare e non disperdono calore. Le pareti non esposte vengono maggiormente coibentate.
  • Vi sono dei sistemi di ventilazione all’avanguardia che permettono il ricambio dell’aria senza disperdere il calore e contemporaneamente l’uniformità della temperatura nei vari ambienti.
  • Alcune soluzioni prevedono inoltre il ricorso alle energie rinnovabili per fornire ulteriore calore: ad esempio impianti geotermici, che sfruttano cioè il naturale calore della terra, o pannelli solari.

Esempi casa passiva

Le case passive sono abbastanza diffuse in Europa, anche se i progetti classici per ridurre o eliminare l’utilizzo del riscaldamento non si adattano a pennello ai climi mediterranei come quello italiano: infatti, in molte zone d’Italia è necessario prevedere anche soluzioni green per difendersi dal caldo.

La Passivhaus è stata teorizzata nel 1988 da due professori universitari, lo svedese Bo Adamson e il tedesco Wolfgang Feist. Nel 1991 si ebbe la prima messa a terra dei progetti di ricerca e fu costruito il primo edificio passivo, a Darmstadt, in Germania. L’edificio constava di quattro villette a schiera con un ridottissimo fabbisogno energetico. A quella prima opera ne seguirono molte altre nel corso degli anni ’90, in Germania, Svezia, Francia, Svizzera e Austria, e nel 2002 è stata costruita la prima Passivhaus degli States.

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